venerdì 16 agosto 2013

Recensione: Fiore di neve e il ventaglio segreto

Fiore di Neve e il ventaglio segreto


Titolo: Fiore di Neve e il ventaglio segreto
Autrice: Lisa See
Casa editrice: Longanesi
Prezzo: 6.90
Pagine: 330
Voto:


Il vincolo tra laotong era completamente diverso dal legame tra sorelle giurate. Univa due ragazze nate in villaggi differenti e durava per l'intera vita.

Trama:
Lo sfondo è la Cina del XIX . Quando mogli e figli ancora avevano i piedi fasciati e vivevano in uno stato di isolamento pressoché totale. Quando le donne di una remota contea dello Hunan ricorrevano a un codice segreto per comunicare tra loro e si scambiavano lettere tracciare a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti, e inventavano racconti, sfuggendo così alla propria reclusione, per condividere speranze, sogni e conquiste. E uno di quei ventagli porta ancora il segreto del tragico equivoco che ha amaramente segnato un legame lungo una vita, quello tra Giglio Bianco e Fiore di Neve, la sua Laotong, l’amica del cuore, le cui vite un tempo erano così intimamente legate. Ora, ottuagenaria e tormentata dai rimorsi, Giglio Bianco ripensa al proprio passato e a Fiore di Neve, scomparsa ormai da molti anni. Prima di morire, infatti, desidera onorare l’amica raccontandone la storia, rivelando la verità.

Autrice:
Lisa See, nata nel 1955, giornalista americana di origine cinese, ha raccontato la storia della sua famiglia in La montagna d’oro. Presso Longanesi sono disponibili anche: In una rete di fiori di loto, La ragazza di Giada, Le ragazze di Shanghai. Il sito internet è: www.lisasee.com


"Sii casta e arrendevole, pacata e virtuosa nei tuoi atti; tranquilla e piacevole nelle parole; fine e misurata nei movimenti; perfetta nei lavori manuali e nel ricamo".


Recensione:
Nella tristezza mi hanno detto che ci si può annegare, è vero.
Io per non annegarci trovo rifugio nei miei fedeli libri e con loro parto per una nuova avventura e questa volta mi sono avviata verso una Cina dove donne e bambine avevano i piedi bendati e vivevano in uno stato di isolamento pressoché totale. Per sfuggire alla loro reclusione utilizzavano il nu shu, la scrittura segreta delle donne, ed è proprio questo antico e bellissimo linguaggio fatto di sfumature e sottigliezze ad unire due bambine, Giglio Bianco e Fiore di Neve, e poi ad allontanarle.
La prima è una bambina povera il cui più grande sogno era quello di ottenere un po’ di amore. Sperava che la madre si accorgesse di lei e gli altri membri della famiglia imparassero ad amarla. Sapeva che non era opportuno desiderarlo o aspettarselo, né da bambina né da adulta, ma non poteva farne a meno. E pur di ottenere un piccola manifestazione di gentilezza si adeguava alle loro aspettative: lasciò che le venissero spezzate le ossa dei piedi in silenzio. Ma proprio grazie a questi piedini riuscì ad ottenere un buon matrimonio e a trovare una laotong, Fiore di Neve, la sua migliore amica, la sua “vecchia se stessa”.
Fiore di Neve, nipote di un erudito di rango jin shi,viveva in una situazione economica e sociale assai diversa da quella della sua laotong. Per quanto diverse le due bambine si completano e insegnano nuove cose l’una all’altra: Giglio Bianco la istruisce sulle faccende domestiche e lei le insegna l’arte del ricamo e del nu shu.  Nonostante le traversie che dovrà affrontante il suo cuore è grande ed è pronta a donarlo alla sua compagna di scritture senza riserve, come quel ventaglio che le regalò prima ancora di incontrarsi e che sarà testimone di tutte le gioie e i dolori delle loro vite .
Quando ho voltato l’ultima pagina e mi sono accorta che era finito il libro il mio cuore era triste mi sentivo esattamente come una Giglio Bianco ormai ottantenne e ho iniziato a riflettere non solo sulle condizione della donna nel contesto sociale di oggi e di ieri (che ha ottenuto lottando con le proprie forze non solo la libertà, ma anche una dignità e il rispetto), ma anche sull’amicizia perché è un dono prezioso. Quel sentimento sincero che noi offriamo e riceviamo non è che una delle tante forme di amore e Giglio Bianco ne era avida. Per lei era così prezioso da non poterlo condividere con nessuno e proprio questo suo egoismo che la porta ad allontanare la sua sola anima gemella. Quindi ho capito che l’amicizia, quella vera, è una rara perla da custodire con amore e saggezza, senza mai cadere nell’eccesso.
Lo stile è scorrevole e coinvolgente. E  la ricercatezza del linguaggio è impressionante!  I personaggi sono ben descritti e soprattutto ben costruiti, sicuramente frutto di un lavoro meticoloso. Molto spesso assume stile diaristico, ma mantiene un ritmo incalzante così da mantenere viva l’attenzione del lettore. All’inizio ho trovato difficile immedesimarmi nel  libro perché così pieno di sofferenza e dolore da sembrare così lontano e irreale.  E poi il loro mondo per qualche ora è diventato il mio, l’ho scoperto fino in fondo: costumi, usanze… e me ne sono innamorata.


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